“Ad aprile ogni goccia un barile”, recita il proverbio meteorologico-contadino in cui si invocano durante il mese le piogge propizie all’agricoltura e ai raccolti. Purtroppo, giunti quasi alla fine di aprile, di acqua ne è caduta veramente poca e in prospettiva estiva incombe lo spettro della siccità su buona parte della Puglia e della Basilicata.
È andata decisamente meglio alle regioni del centro-nord che nelle ultime settimane hanno beneficiato delle piogge in arrivo dal Tirreno, recuperando parte del pesantissimo deficit pluviometrico che attanaglia quelle zone da ormai cinque mesi.
Dal punto di vista delle temperature, aprile si appresta a chiudere in linea con la media climatica trentennale 1981-2010, o addirittura qualche decimo più fresco su alcune regioni, portando così a tre i mesi consecutivi del 2022 sotto media termica (febbraio-marzo-aprile). Un evento eccezionale nel marasma generale del Riscaldamento Globale, non si può dire però la stessa cosa sul fronte precipitativo, alcune zone d’Italia sono quasi completamente a secco.
Nello specifico del nostro territorio, la situazione pluviometrica è chiaramente drammatica. In Puglia e Basilicata alcune aree registrano una carenza di pioggia che va dal 70 al 90%, con un accumulo mensile, sulla Murgia per esempio, di appena 5-10 millimetri rispetto alla media di 40-45 ad aprile. In più, durante gli ultimi episodi perturbati, alle scarse precipitazioni si è aggiunto il forte vento, di scirocco prima e libeccio dopo, che ha asciugato velocemente la poca pioggia caduta mandando in sofferenza i terreni e la vegetazione.
Dai dati rilevati si evince uno stato di siccità importante, aprile ormai è andato, per un ritorno delle piogge bisogna guardare a maggio. Le proiezioni modellistiche fanno ben sperare sin dai primi giorni del nuovo mese: si ipotizza l’arrivo di infiltrazioni di aria fresca sul Sud Italia che potrebbero favorire instabilità atmosferica sotto forma di acquazzoni o temporali pomeridiani. Al momento non si vedono perturbazioni organizzate e precipitazioni diffuse sui territori appulo-lucani. Come consuetudine meteo dell’ultimo ventennio ci si affiderà alla “fortuna”, ossia alla localizzazione dei fenomeni su aree prese meglio ed altre completamente saltate. Dettagli comunque da definire in corso d’opera attraverso le nostre previsioni.
Dunque, c’è un cauto ottimismo a partire dalla prima decade di maggio, sarà necessario individuare una linea di tendenza meteo che confermi la via di uscita dalla grave siccità, con un auspicabile ritorno delle piogge per dare sollievo all’agricoltura e rimpinguare gli invasi per la prossima stagione calda.
La Redazione