Stiamo entrando nella fase clou di questa prima ondata di caldo africano del mese di luglio. Le temperature stanno aumentando giorno dopo giorno con il consolidarsi dell’anticiclone subtropicale sul bacino del Mediterraneo, che trasporta aria rovente specialmente al centro-sud. Sulle regioni del nord Italia, invece, un temporaneo cedimento dell’alta pressione permette l’ingresso di infiltrazioni di aria fresca atlantica che generano violenti temporali e grandinate sui settori alpini e prealpini, oltre ad un gradevole refrigerio.
Dunque, su Puglia e Basilicata faremo ancora i conti con un solleone da bollino nero: tre giorni di canicola africana alla massima potenza, in cui toccheremo l’apice tra giovedì 13 e venerdì 14 luglio con picchi di 43°c sul foggiano, primo entroterra barese ed arco jonico. Ad acuire il caldo ci sarà il vento secco e bollente di favonio che spira dalla catena appenninica in direzione ovest/sud-ovest. I cieli risulteranno completamente sereni tendenti al color giallognolo a causa del pulviscolo di sabbia in sospensione. Dovremo aspettare il tramonto per beneficare di un primo calo termico, temperature che resteranno ferme sui 25-30°c durante le ore serali, mentre lungo le coste aumenterà l’umidità e il caldo afoso.
Nel fine settimana la fiammata sahariana verrà leggermente smorzata, niente di che, perderemo 2-3 gradi sia nei valori massimi che minimi. Si attiverà un leggero vento di maestrale lungo l’Adriatico e qualche annuvolamento potrebbe far capolino sui rilievi lucani e colline murgiane.
Neanche il tempo di riprendere fiato e l’anticiclone africano sferrerà un secondo attacco all’inizio della prossima settimana. Giusto una puntualizzazione: forse siamo stati i primi del panorama web meteo ad indicare il 20 luglio come data del possibile prolungamento della calura, e così sarà. Anzi, si andrà oltre. Ci aspetta quindi un’intensificazione del flusso rovente africano da lunedì 17 a sabato 22 luglio, dove il caldo torrido potrebbe diventare estremo superando il muro dei 45°c in Puglia e battere qualche record storico.
Situazione da monitorare attentamente perchè in questo caso non si parlerebbe più di bel tempo, sole e calde giornate, ma di una severa e prolungata ondata di maltempo. Oltre a tutti i disagi fisici e i danni alla natura. Per una possibile via d’uscita e un ritorno alla normalità climatica la strada è ancora lunga, segnali di cambiamento si intravedono nell’ultima settimana di luglio.
La Redazione