Ci apprestiamo a vivere quelli che statisticamente sono i giorni più freddi dell’anno: 29-30-31 gennaio, i cosiddetti “giorni della merla”. Secondo la leggenda, se sono freddi la primavera sarà mite, al contrario, se invece sono caldi, la primavera arriverà in ritardo. Al di là della tradizione popolare, in pieno Riscaldamento Globale ed eccessi climatici, è difficile stabilire quale sia il periodo più freddo per le nostre regioni. Di sicuro, l’inverno è ancora lungo e spesso ha riservato sorprese gelide e nevose a febbraio e marzo, o addirittura ad aprile come capitato l’anno scorso.
Un primo cambiamento del tempo lo avvertiremo nel pomeriggio di venerdì con l’arrivo di un impulso artico che determinerà un abbassamento delle temperature e precipitazioni sparse, soprattutto sulla Puglia centro-settentrionale e Basilicata interna. Non si esclude qualche nevicata in serata oltre i 6-700 metri dei Monti Dauni, Gargano, potentino ed Alta Murgia. Più in basso gragnola o acqua-neve.
Una passata e via, infatti già da sabato 29 la perturbazione si allontanerà verso est lasciando spazio al vento forte di tramontana e ad ampie zone di sereno. In compenso avremo aria molto rigida e secca, le temperature massime difficilmente supereranno i 6-8°c nell’entroterra pugliese e dorsale appenninica, mentre la sera si scenderà su valori prossimi allo 0, qualche grado in più sul Salento e arco jonico tarantino.
Domenica giornata di transizione, ritorna l’alta pressione che garantirà un momentaneo miglioramento atmosferico e rialzo termico su Puglia e Basilicata, in attesa di un affondo artico per la serata di lunedì 31.
Questa nuova perturbazione, l’ennesima che scivolerà lungo l’Adriatico, è vista dai modelli più organizzata e profonda rispetto alla precedente, tanto che viene abbozzato un minimo di bassa pressione sullo Jonio in grado di generare forte maltempo per il 1° febbraio (in foto). Sono previste piogge diffuse ed intense in pianura e altra neve sulle colline e montagne lucane.
A seguire ci sarà un veloce miglioramento in un contesto termico ancora rigido per i nostri settori, poi dal 3-4 febbraio prende piede l’ipotesi di uno stop all’inverno a causa di una rimonta stabile dell’alta pressione e l’arrivo di correnti miti ed umide occidentali.
La Redazione