L’antica teoria della Signatura Rerorum o Firma delle Cose, risalente al 1600, associava le proprietà nutrizionali di vari tipi di frutta agli organi morfologicamente simili. Il fagiolo il rene, la noce il cervello, lo zenzero lo stomaco, il sedano le ossa, il pomodoro il cuore, l’uva i polmoni, la castagna la prostata, la patata il pancreas, gli agrumi la ghiandola mammaria, l’occhio la carota, l’avocado l’utero, il fungo l’occhio, l’oliva le ovaie, i fichi i testicoli, ecc.
Dagli astri agli animali, dagli animali alle piante, da queste alle pietre, fino agli organi che compongono il corpo umano, la teoria sosteneva esistesse un legame, segnalato appunto da un’impronta o “firma” (segno), che vincola tra loro le cose appartenenti alla stessa natura o che hanno le medesime funzioni.
Per questa ragione una pianta con parti somiglianti a organi umani, sarebbe utile per curare o sostenere quegli organi. È frutto di una teoria elaborata dal medico Paracelso e poi mutuata dalla saggezza popolare, che incuriosisce per l’assomiglianza dei frutti agli organi corrispondenti. Se andiamo poi a vedere il contenuto nutrizionale scopriamo che la corrispondenza non è solo morfologica, ma chimica, con delle attinenze in chiave di protezione della salute.
Per esempio la noce con il suo contenuto di vit. E e omega 6 – omega 9 (acidi grassi poliinsaturi), fluidifica il sangue permettendo migliore circolazione arteriosa cerebrale. Così la sezione della carota ricca di vit. A ricorda l’iride, il pomodoro sezionato ricorda le concamerazioni cardiache ed è ricco di licopene, potente antiossidante.
A cura del Dott. Giovanni Incampo – cardiologo