L’alta pressione posizionata sul Sud Italia e il tepore primaverile hanno i giorni contati. Il continuo afflusso continentale da est e la confluenza umida da ovest, stanno pian piano erodendo la campana anticiclonica che da venerdì inizierà a perdere colpi.
Domani 17 marzo ci aspetta un’altra bella giornata mite e soleggiata con punte di 17-18°c sul metapontino e Salento, ma i primi spifferi freddi orientali si faranno sentire sulle zone interne e qualche nuvolone si affaccerà in serata.
Una circolazione artica semi-stazionaria sul Mar Nero, invierà continui impulsi continentali sul lato adriatico e venerdì pomeriggio l’aria fredda si sarà propagata su Puglia e Basilicata, portando un nuovo calo delle temperature e nuvolosità più compatta specialmente sui settori centro-meridionali pugliesi. Su queste zone sono attese piogge sparse e la neve si rivedrà sui rilievi lucani oltre gli 800-1000 metri.
Sabato e domenica, in concomitanza dell’avvio della primavera astronomica, riprendiamo sciarpe e giubbotti pesanti. Insisterà una blanda depressione sul Mar Jonio che favorirà una sensibile diminuzione termica, tanto che le massime in mattinata raggiungeranno appena gli 8-11°c e le minime serali scenderanno su valori al di sotto della media del periodo. La ventilazione sarà in progressivo rinforzo dai quadranti orientali, con raffiche fino a 40-60 km/h sul mare Adriatico.
L’aria fredda in quota e il calore accumulato in questi giorni, permetteranno la formazione di una instabilità di tipo irregolare sulle nostre regioni. Addensamenti più o meno omogenei si alterneranno a brevi schiarite e le piogge saranno più probabili tra barese, tarantino e Salento, includendo anche la dorsale appenninica tra potentino e materano. Quota neve in ulteriore calo soprattutto domenica quando i fiocchi potrebbero scendere fino alla media collina lucana, Monti Dauni ed Alta Murgia. Ma sarà il sole a prevalere sulle fasi di maltempo.
Dunque, nel week-end ci attende un colpo di coda invernale in pieno stile, una stagione dura a morire, addirittura per inizio settimana prossima i modelli matematici ipotizzano una recrudescenza del gelo, con l’arrivo di un altro nucleo artico da est che investirebbe in pieno il centro-sud Italia determinando precipitazioni nevose fino a quote basse. Vista la distanza temporale e la complessità della manovra in moto retrogrado, la tendenza previsionale è suscettibile a modifiche che monitoreremo nei prossimi giorni.
Insomma, questo marzo ha tutta l’intenzione di stupirci e di entrare negli almanacchi meteo come uno dei più freddi degli ultimi 50 anni. Ai posteri l’ardua sentenza.
La Redazione