Dopo le piogge abbondanti di questa settimana, la stagione si profila interessante per la produzione spontanea e coltivata di funghi cardoncelli sulle Murge. Il pleurotus Eryngii, re delle nostre tavole da ottobre a marzo, oltre al sapore unico, possiede proprietà nutrizionali e un alto profilo organolettico. Contiene acqua, fibre, proteine, pochi grassi, sali minerali come potassio, magnesio, selenio, zinco e vitamine C, A, B1 – B2, D e niacina.
Le fibre favoriscono il transito intestinale e permettono di ridurre l’assorbimento dei grassi. Pertanto questo alimento ipocalorico, con il suo potere ipolipemizzante è alleato del sistema cardiovascolare. Tra le sostanze proteiche contenute nei funghi cardoncelli vi sono degli inibitori del rilascio di istamina e di mediatori della flogosi (interleukine) che conferiscono potere antiinfiammatorio e antiossidante.
Inoltre allo studio l’azione favorente le difese immunitarie. Ancora – il fungo irrobustisce le ossa favorendo l’attività degli osteoblasti e modulando quella degli osteoclasti, combattendo l’osteoporosi. Il magnesio antiaritmico, il potassio antiipertensivo sono cardioprotettori e lo zinco afrodisiaco va a potenziare la funzione degli organi sessuali.
Le specie coltivate sono di alto pregio e alimentano un fiorente mercato con aziende operanti su tutto il territorio. La raccolta ci permette escursioni in luoghi incontaminati di virgiliana memoria.
A cura di Giovanni Incampo – cardiologo