Con la diffusione della diagnostica ecografica addominale, il 50-60% delle persone risulta affetto da steatosi epatica (fegato grasso). Questa condizione patologica, spesso conseguenza di una alimentazione scorretta e dell’abuso di alcolici, può predisporre a uno stato subclinico di insufficienza epatica e, in alcuni casi, evolvere in epatite e/o cirrosi.
Grazie all’alimentazione è possibile contrastare questa condizione con l’uso di verdure ed erbe selvatiche. Il cardo mariano, contenente silimarina, ha un’azione antinfiammatoria ed epatoprotettrice. La cicoria, ricca di luteina, è benefica non solo per il fegato ma anche per la retina. Anche la malva e il topinambur, tubero appartenente alla famiglia dei girasoli e originario dell’America, favoriscono il benessere dell’intestino e del fegato, oltre a svolgere un’azione antidiabetica. La salvia, molto diffusa spontaneamente sul nostro altopiano murgiano, rappresenta un’altra preziosa alleata naturale, mentre il rosmarino, assunto in tisane o decotti, ha ottime proprietà depurative.
Importanti benefici si ottengono anche dal carciofo, che grazie alla cinarina protegge il fegato e contribuisce a ridurre il colesterolo. I semi di lino, ricchi di omega-3 e omega-6, hanno effetti paragonabili a quelli del pesce azzurro.
Per prevenire e migliorare la steatosi è inoltre fondamentale bere molta acqua e praticare esercizio fisico quotidiano.
A completare il quadro salutare vi è il cosiddetto “poker della salute”, composto da uva, fichi d’India, melograno e mirtillo. Questi frutti, tipici della fine estate e dell’inizio autunno, sono un dono prezioso della natura, adatti a tutte le età e ideali da consumare più volte a settimana, sia freschi che in zuppe o altre preparazioni.
A cura di Giovanni Incampo – cardiologo