La campana anticiclonica di matrice africana sta assumendo carattere di persistenza all’interno del bacino del Mediterraneo, con il flusso bollente sahariano che investe in pieno il nostro Sud Italia. Al Nord e in parte al Centro, il cedimento temporaneo dell’alta pressione permette alle infiltrazioni di aria umida atlantica di penetrare sulle Alpi e in Val Padana, generando temporali anche di forte intensità.
Sul comparto territoriale di Puglia e Basilicata, il picco del caldo si raggiungerà tra martedì e mercoledì con temperature torride fino a 40°c e minime tropicali specialmente sulle zone interne, mentre lungo le coste baresi e in Salento è l’alto tasso di umidità a determinare notti afose e aria appicicaticcia.
Il richiamo caldo africano toccherà i suoi massimi per altre 24 ore. Mercoledì 29 giugno, al solito cielo sporco color sabbia e alle velature di passaggio, si aggiungeranno temperature roventi nell’ordine dei 38-41°c sull’entroterra che va dal Tavoliere all’Alta Murgia, passando dal materano e arco jonico salentino. Qualche grado in meno sui paesi costieri in un contesto di aria umida e leggera brezza di mare.
Tra fine mese e il 1° luglio, l’anticiclone allenterà un pò la morsa favorendo un leggero calo delle temperature, che comunque supereranno localmente i 35°c, valori ben al di sopra della media stagionale. In compenso aumenterà il disagio causato dall’afa in quanto si attiveranno i venti umidi di scirocco, in particolar modo sul Salento. Il blando refrigerio si avvertirà anche nel primo week-end del nuovo mese, con i valori serali che scenderanno sotto i 23°c rendendo le notti più gradevoli.
In conclusione, non vi sarà alcuna rottura estiva o una ventata di fresco e pioggia, in buona sostanza l’anticiclone africano sarà meno aggressivo ma sempre in agguato fino al 6-7 luglio. D’altronde luglio è il mese del Solleone, del massimo irraggiamento solare, ciò che preoccupa è l’insistenza di tale figura barica sull’Italia, un clima subsahariano trasferitosi alle nostre latitudini, l’eccezione che sta diventando (ahinoi) la regola!
Le città sono vere e proprie “isole di calore“, il cemento e l’asfalto catturano le radiazioni solari, la bolla di calore che si crea tra palazzi, edifici e strade contribuisce all’inerzia termica, ovvero al riscaldamento dell’ambiente circostante.
La Redazione