La patata, cotta a vapore, lessa con il sale, arrosto o alla stufa, fritta o al forno, arricchisce le nostre tavole. Purè e crocchette di patate, lessa e condita nella nizzarda, una insalata molto saporita con cipolla rossa, o come contorno a pesce, carne e uova. Teglia di patate, agnello, cipolla e pomodori, come piatto unico di grande valore nutrizionale della nostra tradizione. Patate, riso e cozze della rinomata cucina barese.
Le patate sono alimenti con discreto potere calorico, più elevato degli ortaggi e dei frutti dolci, ma più contenuto rispetto a pasta, pane, legumi, pseudocereali e derivati. L’energia è conferita principalmente dai carboidrati complessi, seguiti dalle proteine e infine dai lipidi. I glucidi sono prevalentemente complessi (amido), i peptidi a medio valore biologico e i lipidi insaturi, polinsaturi.
Le fibre sono abbondanti, mentre il colesterolo e il glutine sono assenti. Non contengono glutine, lattosio ed istamina. Tra le vitamine presenti nel tubero, si apprezzano buoni livelli di acido ascorbico (vitamina C) e acido folico (che tuttavia vengono quasi totalmente perduti con la cottura), provitamine A o carotenoidi (soprattutto quelle a pasta rossa) e niacina (vit PP o B3), vitamine del gruppo B (vitamina B1, B2, B3, B5, B6, B9), e vitamina K. Per quel che concerne i sali minerali, sono buone le concentrazioni di potassio e zinco, fosforo, magnesio, calcio e piccole percentuali di ferro e sodio.
Esistono coltivazioni selezionate nelle quali il terreno viene arricchito con minerali rari come il selenio e lo iodio. Si coltivano patate a pasta gialla, bianca o rossa, quest’ultima ricca di antociani con potere antiossidante che si aggiunge al contenuto di selenio. Tutti i tipi di patate forniscono 70-80 calorie per 100 grammi e d’inverno con il freddo sono molto indicate come fonte di energia chimica.
A cura di Giovanni Incampo – cardiologo